Abbiamo scelto per voi le dieci migliori trasposizioni cinematografiche di romanzi e non è stata certamente una scelta facile. Nella nostra classifica la fanno da padroni uno dei grandi maestri della storia della settima arte e il romanziere più amato dal cinema. Provate a scorrere la classifica e capirete di chi parliamo!
10. Carrie – Lo sguardo di Satana (Carrie, Stephen King)
– Carrie, non hai mangiato la torta di mele
– Mi fa venire i foruncoli
– È un modo del Signore per renderti casta
9. Eyes Wide Shut (Doppio sogno, Arthur Schnitzler)
Sa qual è il vero fascino del matrimonio? È che rende l’inganno una necessità per le due parti.
8. Il miglio verde (The Green Mile, Stephen King)
Di solito il braccio della morte si chiama l’ultimo miglio. Il nostro lo chiamavamo miglio verde.
7. Misery non deve morire (Misery, Stephen King)
Puoi stare tranquillo Paul, io sono la tua ammiratrice numero uno.
6. Fight Club (Fight Club, Chuck Palahniuk)
La gente mi chiede sempre se conosco Tyler Durden.
5. Lolita (Lolita, Vladimir Vladimirovic Nabokov)
Oh, mia Lolita, io non ho che le parole da far giostrare sulla scena!
4. Trainspotting (Trainspotting, Irvine Welsh)
La gente pensa che si tratti di miseria, disperazione, morte, merdate del genere, che pure non vanno ignorate. Ma, quello che la gente dimentica è quanto sia piacevole, sennò noi non lo faremmo. In fondo non siamo mica stupidi! Almeno non fino a questo punto, e che cazzo! Prendete l’orgasmo più forte che avete mai provato. Moltiplicatelo per mille. Neanche allora ci siete vicini.
3. Qualcuno volò sul nido del cuculo (One Flew Over the Cuckoo’s Nest, Milos Forman)
Ma che cosa vi credete di essere, vacca troia? Pazzi? Davvero? Invece no. E invece no. Voi non siete più pazzi della media dei coglioni che vanno in giro per la strada, ve lo dico io.
2. Arancia meccanica (A Clockwork Orange, Anthony Burgess)
La Durango 95 filava molto karascho, con piacevoli vibrazioni trasmesse al basso intestino. Ben presto alberi e buio fratelli, vero buio di campagna
1. Shining (Shining, Stephen King)
Cappuccetto rosso? Cappuccetto rosso? Su, apri la porta. Su, apri! Non hai sentito il mio toc, toc, toc? Allora vuoi che soffi? Vuoi che faccio puff? Allora devo aprirla io la porta? […] Sono il lupo cattivo!
Non molto d’accordo. Se il film deve essere considerato solo come tale ok, se si tiene conto del libro da cui è tatto no. Shining è un capolavoro ma non rispetta minimamente, nel finale, l’opera di King, cosa per altro tipica di quasi tutti i film di Kubrik, così come Qualcuno volò sul nido del cuculo. Se non teniamo conto del romanzo come romanzo ma solo come storia direi che Birdy di Parker e Pomodori Verdi Fritti dovrebbero rientrare in classifica.
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